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Credito bancario alle imprese, l’impegno della Regione Marche

L'assessora Bora: "servono risorse per le aziende che vogliono investire"

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“Un progetto strategico che va a vantaggio delle imprese, una sfida che la Regione sostiene con 12 milioni di euro della programmazione Por Fesr 2014-2020”.

È quanto ha affermato l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora, che ha presentato alle associazioni di categoria e ai Confidi marchigiani il nuovo bando in uscita nel primo quadrimestre del 2017. L’obiettivo dichiarato della Regione è quello di arrivare a un Confidi unico che possa sostenere la ripresa economica e facilitare l’accesso al credito. La frammentazione attuale è un limite da superare:

“Occorre rendere più efficiente l’impiego delle risorse pubbliche – ha detto Bora – La Regione Marche è pronta a sostenere un sistema delle controgaranzie che affianchi e stimoli la concessione del credito da parte delle banche, mettendo così a disposizione risorse alle imprese che vogliono superare la crisi, investendo e creando occupazione”.

L’assessora ha ribadito che la Regione apre le porte a tutti. È aperta al confronto per raccogliere suggerimenti e indicazioni prima dell’emanazione del bando, ma diciamo chiaramente che si parla della fusioni di Confidi per arrivare a un Confidi unico. Le aggregazioni già realizzate non soddisfano i requisiti del nuovo bando, per cui occorre che, nei prossimi sei mesi, i Confidi attuali si mettano in discussione, perché se non si raggiunge l’obiettivo, i 12 milioni disponibili verranno riorientati per altre finalità”.

Le risorse disponibili per stimolare l’aggregazione di Confidi sono quelle rivolte a potenziare il sistema delle garanzie pubbliche sul nuovo credito (Asse 3 – Obiettivo 10 – Azione 10.1). I 12 milioni disponibili verranno concessi ai fondi rischi finalizzati unicamente alla concessione di nuove garanzie alle piccole e medie imprese marchigiane. Si tratta di contributi che saranno rivolti ai Confidi con un elevato standard operativo, che abbiano un volume di attività finanziaria pari o superiore a 400 milioni di euro e che siano iscritti al nuovo Albo, previsto dal testo unico bancario. Dovranno essere oggetto di fusione tra due o più confidi già esistenti, con il volume finanziario (desumibile dal bilancio dopo la fusione) richiesto da Banca d’Italia, risultare operativo nelle Marche in misura superiore all’80 per cento, garantire maggiore capacità di accesso al credito, riducendo i costi aziendali grazie alla fusione.

“La Regione Marche ha individuato nell’accorpamento dei sistemi confidi, attualmente una ventina, una strategia capace di rendere il sistema più competitivo e meno oneroso – ha concluso l’assessora Bora – Vogliamo creare un Confidi che, rispetto alla situazione odierna, presenti maggiore dimensione, migliore redditività, maggiore solidità, sia meno oneroso nella gestione, più efficiente e operativo per garantire una migliore qualità del credito.

Gabriele Magrini Alunno, responsabile della Filiale regionale di Ancona della Banca d’Italia, ha anticipato che la sede prenderà presto il controllo della vigilanza dei confidi marchigiani, prima effettuata da Roma. Ha anche indicato i criteri generali utilizzati nella vigilanza, che premieranno l’efficienza di gestione, la solidità patrimoniale, la qualità dei consigli di amministrazione. Ha riferito che, negli ultimi sei anni, l’operatività dei confidi nazionali nelle Marche è stata superiore a quelli locali, “perché hanno offerto servizi più vantaggiosi ai clienti”.

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