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Le Marche aboliscono i finanziamenti ai gruppi consiliari

Approvata dal consiglio regionale la proposta PD: risparmi per 155mila euro, ma 31mila saranno redistribuiti "per il funzionamento"

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L’Assemblea legislativa delle Marche dice “sì” al taglio dei finanziamenti dei gruppi consiliari. Approvata, infatti, la proposta di legge ad iniziativa del Gruppo PD, sottoscritta anche dalle forze di maggioranza, che abolisce i contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari. Una misura che produce un risparmio di 155 mila euro all’anno e che permette di destinare le economie a servizi per i soggetti più fragili della comunità marchigiana.

La riduzione delle risorse a disposizione dei gruppi – sottolinea il presidente del gruppo PD in Consiglio regionale, Gianluca Busilacchi, primo firmatario e relatore dell’atto – non è un semplice spot o una mera operazione di facciata, come qualcuno ha provato ad ipotizzare. E’ un atto molto concreto, come concreti sono gli effetti che ne derivano. Ogni anno, infatti, si potranno risparmiare 155 mila euro. Di questi, la quasi totalità, per una cifra di 124 mila euro annui, sarà destinata in favore di interventi per la disabilità. Ed è questo il senso più importante di questo atto. In particolare – prosegue Busilacchi –, con l’ordine del giorno a questa pdl che abbiamo avanzato e che è stato approvato dall’Aula, chiediamo alla Giunta l’impegno di destinare queste economie, per il triennio 2016/2018, in favore delle persone con disturbi dello spettro autistico”.

La pdl approvata martedì 19 aprile dall’Assemblea legislativa distingue al suo interno la doppia natura dei gruppi consiliari: da un lato, articolazioni organizzative del Consiglio regionale, dall’altro formazioni associative fra consiglieri regionali, quindi proiezione dei partiti in seno all’Assemblea e, in quanto tali, legittimati ad intraprendere azioni di natura politica. “Una piccola parte dei risparmi che si ottengono con questa pdl, pari a 31 mila euro all’anno – spiega Busilacchi –, sarà destinata alle spese di funzionamento dell’Assemblea legislativa delle Marche, perché possa, come prevede questa pdl, assegnare ai gruppi le forniture di beni e servizi che garantiscano ad essi l’espletamento base delle funzioni istituzionali. Mezzi di cui i gruppi hanno bisogno per azioni che mantengano aperto il dialogo con le comunità che li hanno eletti; uno strumento ineliminabile di partecipazione democratica delle persone alle scelte politiche istituzionali”.

Questa pdl – evidenzia ancora il capogruppo PD – ci situa sul podio delle regioni italiane più attente ai costi della politica: siamo, infatti, la terza regione, dopo Piemonte ed Emilia-Romagna, ad abolire i finanziamenti ai gruppi consiliari. Una misura che permette anche di superare il problema dell’attuale incertezza normativa sulle spese dei gruppi, come ha evidenziato pure la Corte dei Conti lo scorso novembre nella relazione annessa alla decisione di parifica del Rendiconto 2014 della Regione Marche. Un segnale importante, – conclude Busilacchi –, non solo per chi sta male, ma per la politica stessa. Facendo attenzione, però, a non buttare via anche il bambino con l’acqua sporca, perché alcuni strumenti previsti dalla legge 34/1988 (“Finanziamento dei gruppi consiliari”) sono strumenti di trasparenza e di democrazia”.

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