Ridare futuro alle imprese balneari: incontro in Regione Marche, presidio a Roma
Vertici SIB a colloquio con gli assessori per ribadire le esigenze di una categoria che soffre l'incertezza legislativa
Ridare la prospettiva di un futuro alle imprese balneari. E’ la richiesta con cui presidente e direttivo del SIB Confcommercio Marche si sono presentati all’incontro con gli assessori regionali Fabrizio Cesetti (bilancio e demanio) e Moreno Pieroni (turismo) convocato per discutere di importanti argomenti per gli addetti del settore e non solo.
Tra i punti all’odg vi era infatti la direttiva europea servizi, il problema dell’erosione costiera e la destagionalizzazione.
Questioni che interessano da vicino sia gli operatori balneari che i concessionari di altre imprese che insistono sul demanio: si pensi infatti a bar, ristoranti, edicole, chioschi di ogni genere per quanto riguarda le concessioni demaniali; imprese, lavoratori e indotto per quanto concerne invece la destagionalizzazione; i beni privati e pubblici, infine, per ciò che insiste sul demanio soggetto a erosione.
Un problema molto complesso in cui le normative europee e nazionali, oltre al fattore tempo, giocano un ruolo assolutamente determinante. “La questione Bolkestein– spiega Enzo Monachesi, presidente del Sindacato Italiano Balneari (SIB) che fa capo a Confcommercio Marche – è arrivata ad un punto di non ritorno: la direttiva coinvolge e rischia di spazzar via circa 2000 concessionari marchigiani. Questo sistema di imprese è un innegabile valore per l’economia turistica della Regione e dell’Italia“.
Assieme agli assessori è stata condivisa l’idea che la soluzione ai problemi attuali possa passare attraverso l’adozione del cosiddetto ‘doppio binario‘: l’evidenza pubblica per il rilascio di nuove concessioni e un congruo periodo transitorio per le imprese esistenti; ma anche attraverso il riconoscimento del valore di queste imprese “che operano si su un’area demaniale, ma di cui la proprietà ci è giuridicamente riconosciuta“, legato non solo agli investimenti economici ma anche a quelli fondamentali quali quello del valore occupazionale, storico, sociale ed alla tipicità delle piccole e medie imprese, che connota le aziende balneari.
Un’incertezza legislativa che fa capo al governo ma le cui ricadute affliggono circa 30.000 imprese italiane e le relative famiglie.
Gli imprenditori balneari, provenienti da tutte le marche, sono presenti oggi, mercoledì 17 febbraio, a Roma per chiedere con forza di affrontare i problemi con realismo e che, all’interno delle norme europee, si cerchi una soluzione (possibile dato che gli altri paesi europei l’hanno già trovata) per “rilanciare gli investimenti in un settore economico che può e deve rimanere concorrenziale sul mercato turistico mondiale“.
Gli assessori Cesetti e Pieroni hanno dato pieno appoggio alla causa e alle richiesta della categoria, così come il sostegno è arrivato dal governatore Ceriscioli che ha da tempo sottolineato le criticità delle imprese del settore.
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