Tasse, lavoro e prima casa: ecco la legge di stabilità 2016 a “vocazione sociale”
Esenzioni e agevolazioni per 20 milioni di abitazioni. Novità anche per province e comuni. Soddisfatto Lodolini
Per la prima volta dopo anni il Parlamento approva una “manovra fortemente espansiva e a vocazione sociale“. E’ quanto afferma il deputato marchigiano Emanuele Lodolini che commenta i punti salienti della Legge di Stabilità passata alla Camera e in vista dell’ultimo via libera al Senato.
“Accanto alla forte riduzione delle tasse, alle misure di sostegno alla crescita, il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive, il sostegno finanziario per imprese, interventi e programmi, dobbiamo ricordare i 90 milioni di euro per il Dopo di noi, a sostegno delle persone con disabilità grave prive di assistenza familiare, i 5 milioni per rendere più indipendente la vita delle persone disabili e, soprattutto, i 600 milioni per il 2016, che nel 2017 arriveranno a un miliardo, per la povertà e l’esclusione sociale, nonché l’incremento di 150 milioni per il Fondo per le non autosufficienze“.
“Anche sul fronte del lavoro – prosegue Lodolini – la legge di Stabilità contiene scelte importanti, come la proroga dello sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti a tempo indeterminato, il rifinanziamento dei 250 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga, la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro, la riduzione dell’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi e soprattutto la conferma della settima salvaguardia a favore degli esodati, che allarga la platea ad altri 26.300 contribuenti“.
“La Legge di Stabilità – continua – dispone finalmente il superamento, fondamentale per tutte le Amministrazioni locali, dell’obiettivo di Patto di stabilità e dei suoi vincoli. Per i Comuni, in caso di unioni e fusioni sono stati raddoppiati gli incentivi finanziari (da 30 a 60 milioni di euro) ed è stata prevista l’eliminazione dei vincoli sul turn over del personale. Alle Province, infine, sono stati aumentati per € 95 milioni i contributi destinati alle attività di viabilità, alle scuole e alla messa in sicurezza del territorio, nonché le risorse per i servizi sulla disabilità sensoriale“.
Ma anche, anzi, soprattutto la casa è al centro della manovra varata dalla Camera dei Deputati. Lo stesso Lodolini rende noto che “l’obiettivo che vogliamo perseguire con la definitiva cancellazione delle tasse sulla prima casa e con la riduzione del 50 per cento l’Imu sulle case date in comodato d’uso a figli o genitori è proprio quello di sostenere la ripresa economica e dare più peso al portafogli delle persone“.
Il 16 dicembre scorso quindi gli italiani avrebbero “pagato per l’ultima volte le tasse sulla casa perché viene mantenuto l’impegno di eliminare l’Imu e la Tasi sulla prima abitazione“: una misura che ha anche un valore simbolico, oltre a un sostegno concreto alla ripresa dei consumi. Il tutto garantendo ai Comuni la copertura integrale del gettito incassato fin qui dall’imposta sugli immobili. “D’ora in avanti – continua il deputato di Falconara – né i proprietari, né gli inquilini dovranno più pagare Tasi e Imu per l’abitazione principale. Questo, però, ad esclusione degli immobili di maggior pregio (categorie catastali A/1, A/8 e A/9, comprendenti anche ville e castelli)“.
Beneficio esteso anche per le abitazioni appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari (anche in deroga al requisito della residenza anagrafica), per gli alloggi sociali, per la casa assegnata al coniuge in seguito a divorzio e separazione e per gli immobili di appartenenti alle Forze armate trasferiti per motivi di lavoro.
Viene esentato dal pagamento dell’Imu anche chi cede l’unica abitazione posseduta – sempre se adibita a prima casa nel 2015 – a parenti disabili fino al secondo grado.
Per le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato, Imu e Tasi si applicano con una riduzione del 25 per cento.
Prevista anche, in caso di acquisto di abitazione principale, una imposta di registro con aliquota agevolata del 2 per cento per chi al momento del rogito possiede già un immobile.
Nel complesso, si tratta di misure che interesseranno circa 20 milioni di abitazioni e oltre il 70 per cento dei nuclei familiari e che agevoleranno soprattutto le famiglie proprietarie meno abbienti. La riduzione fiscale complessiva (comprendendo anche le voci successive su terreni agricoli e macchinari “imbullonati”) ammonta a circa 4,5 miliardi annui.
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