Inchiesta “Green Profit” sulle Biogas delle Marche: il 17 novembre l’udienza preliminare
Secondo la Procura un sistema corrotto concedeva autorizzazioni facili per la realizzazione degli impianti
Si terrà il 17 novembre, davanti al giudice Paola Moscaroli, l’udienza preliminare della maxi inchiesta sullo scandalo Biogas nelle Marche.
Il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se rinviare a giudizio gli imputati o se archiviare alcune posizioni: tra funzionari della Regione Marche e imprenditori, le persone coinvolte con accuse che vanno dalla corruzione al falso e all’abuso edilizio, sono 14.
Secondo la Procura, alla base delle autorizzazioni per realizzare alcuni impianti Biogas nelle Marche tra il 2009 e il 2014 vi era un sistema corrotto, imperniato su permessi facili in cambio di regalie e favori.
Dieci le persone a cui è contestata, a vario titolo, la corruzione: si tratta di sette imprenditori, un funzionario provinciale e due funzionari regionali: uno a cui è addebitata pure la concussione, l’altro che viene ritenuto figura centrale dell’inchiesta – ribattezzata Green Profit – a detta degli inquirenti.
Questi ultimi due, oltre a regalie, avrebbero ricevuto commesse per società a loro legate.
Altri quattro imprenditori sono indagati con posizioni meno gravi.
Gli indagati hanno sempre respinto ogni addebito.
La Procura ha chiesto l’archiviazione per un terzo funzionario regionale e tre tecnici.
Trasferito a Teramo per competenza territoriale il processo a carico di un altro imprenditore, accusato di corruzione, mentre un ultimo imprenditore è stato rinviato a giudizio (18 gennaio 2016) per truffa e falso per l’impianto di Castelbellino.
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