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Marche: il presidente della Regione firma la campagna stop alle false cooperative

Per Ceriscioli è fondamentale eliminare le cooperative spurie che inquinano il mercato delle gare e compromettono la qualità dei servizi

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La campagna Stop false cooperative ha il sostegno del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscoli, che ha firmato oggi la proposta di legge d’iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative.

L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento composto da Agci, Confcooperative e Legacoop. Nelle Marche, le tre Centrali cooperative hanno già raccolto 3.500 firme con cui i cittadini chiedono al Parlamento di approvare una legge per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche. “Questa non è solo una firma, di un valore significativo – ha detto Ceriscioli -, ma è un impegno preso nei confronti del sistema cooperativo marchigiano per eliminare il fenomeno delle cooperative spurie, che sta da una parte inquinando il mercato delle gare, dall’altra compromettendo la qualità dei servizi”.

Alla firma erano presenti i presidenti delle tre Centrali cooperative. Le false cooperative sono imprese che, utilizzando in modo improprio la forma cooperativa, inquinano il mercato offrendosi a prezzi più bassi di quelle che agiscono correttamente rispettando i diritti di chi lavora, pagano meno i lavoratori, non adottano le misure di sicurezza nei posti di lavoro, spesso eludono il fisco chiudendo e riaprendo le attività sotto un nuovo nome. L’obiettivo dell’Alleanza, a livello nazionale, era quello di raccogliere almeno 50 mila firme entro ottobre.

Al 30 settembre, a poco più di un mese dalla scadenza, erano già state superate le 68 mila adesioni. Oltre alla campagna Stop false cooperative, l’Aci è impegnata in una battaglia per la legalità per contrastare il massimo ribasso nelle gare d’appalto, che significa mancato rispetto del contratto di lavoro, le infiltrazioni mafiose, con l’applicazione del protocollo di legalità sottoscritto con il ministero dell’Interno, con il sostegno alle cooperative che gestiscono i beni confiscati alle mafie, il rafforzamento della partecipazione dei soci ai processi decisionali e il sostegno agli osservatori territoriali della cooperazione.

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