Marche, la Regione mette a disposizione oltre 2,3 milioni di euro per i libri di testo
Bravi: “Aiuti economici per garantire il diritto allo studio ai cittadini meno abbienti”
La Regione Marche ha adottato l’atto per l’avvio delle procedure rivolte ai Comuni delle Marche finalizzate alla raccolta delle domande di contributi per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2015/2016.
“Il provvedimento stanzia la somma di oltre 2,3 milioni di euro in favore dei Comuni che, a loro volta, provvederanno ad assegnare tali fondi alle famiglie in condizioni economiche disagiate”, afferma l’assessore all’Istruzione, Loretta Bravi. Possono accedere al beneficio le famiglie con ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 10.632,94 euro, con studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Il contributo sarà erogato in misura differenziata per la scuola secondaria di primo grado, per i primi due anni della scuola secondaria superiore e per gli anni successivi della scuola superiore. Le domande vanno presentate ai Comuni di residenza entro la data stabilita dagli avvisi comunali e che permette ai Comuni di inviare in Regione l’elenco degli aventi diritto entro il 16 ottobre 2015.
I benefici saranno erogati sulla base delle domande raccolte e ammesse a contributo dagli stessi Comuni e sulla scorta degli indirizzi forniti in precedenza dalla Regione. “Gli aiuti economici – evidenzia l’assessore Bravi – sono finalizzati a garantire il diritto allo studio ai cittadini meno abbienti, residenti nel territorio delle Marche in applicazione delle normative statali e regionali”.
L’intervento contribuisce a diminuire l’abbandono scolastico e a consentire l’inserimento dei giovani nel sistema scolastico e a rimuovere gli ostacoli che limitano il pieno esercizio del diritto allo studio. Il provvedimento interesserà circa 13.500 studenti italiani e stranieri, numero che conferma l’importanza del ruolo dell’ente pubblico nell’accompagnare il percorso formativo dei giovani e nel ridurre il fenomeno della dispersione scolastica.
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