Le nuove prescrizioni forestali e i riflessi sul Psr 2014/2020
Casini: “Formazione e conoscenza delle norme per una corretta gestione delle attività”
“Una giornata importante, perché la formazione sul tema della forestazione è fondamentale, in un contesto contemporaneo dove i cambiamenti climatici assumono una connotazione emergenziale. Una formazione che non può prescindere anche dalla conoscenza delle nuove regole che disciplinano la gestione delle attività forestali nelle Marche”.
È quanto ha affermato la vicepresidente Anna Casini, assessore alle Foreste, nel saluto rivolto ai partecipanti del convegno, organizzato dalla Regione, al Consind di Ascoli Piceno.
Una “giornata formativa” alla quale erano presenti operatori forestali, Unioni montane e i Carabinieri forestali. L’occasione del confronto è stata la presentazione delle nuove “Prescrizioni di massima e polizia forestale” introdotte nelle Marche. Un lavoro di revisione e aggiornamento delle normative regionali, curato da un gruppo di lavoro composto da alcuni componenti del Tavolo regionale per le foreste, in rappresentanza della Regione, delle Unioni montane, dei Carabinieri forestali, della Politecnica delle Marche, dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali. Le prescrizioni rappresentano le “forme di governo” delle superfici boscate marchigiane, definendo i comportamenti tecnici e pratici per eseguire qualsiasi taglio boschivo da parte dei proprietari, dei gestori (pubblici e privati), delle imprese forestali delegate all’esecuzione dei lavori. Due le novità più significative: non occorre più l’autorizzazione paesaggistica, in quanto gli interventi sono ora considerati “tagli colturali”; viene introdotto il “Progetto di taglio”, con riferimenti tecnici e cartografici, redatto da un professionista forestale abilitato, per gli interventi ad uso commerciale (aree che eccedono due ettari per le fustaie e sei ettari nei cedui). Nel corso del convegno è stato presentato anche l’aggiornamento del Vademecum delle prescrizioni regionali. Tra gli intervenuti, il direttore generare ministeriale della Forestazione, Alessandra Stefani che ha parlato della necessità di investire sui vivai nazionali: “Occorre sapere dove prendere il materiale che serve agli investimenti forestali. È meglio che produciamo noi le nostre cose e in casa”, con un chiaro riferimento alla Xylella, giunta in Italia da materiale importato. Si è quindi soffermata sull’importanza della formazione, pianificazione e certificazione (“Gli alberi non si abbracciano, si curano!”), con un aggiornamento sulle novità presto introdotte dalla normativa nazionale in materia di forestazione. Il generale Fabrizio Mari, comandante Carabinieri forestali Marche, ha elogiato l’approccio della Regione Marche nel settore: “Dal 2000 ha separato le competenze amministrative da quelle di controllo”, entrambe prima a carico dell’ex Corpo forestale dello Stato, anticipando una tendenza nazionale. La dirigente regionale, settore forestale, Francesca Damiani, ha sottolineato l’importanza di una gestione sostenibile delle superfici boscate, evidenziando che l’82 per cento è di proprietà privata, con un tasso di utilizzazione economica molto basso: “Lasciamo abbandonata una risorsa fondamentale che gli stessi obiettivi europei individuano come strategica per la salvaguardia ambientale”.
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