Incremento dell’occupazione nei comuni del cratere sismico delle Marche
Gli occupati sono aumentati del 22.29% rispetto a prima del sisma
Dal 2016 ad oggi nell’area del cratere gli occupati sono aumentati del 22.29%. Prima del sisma, nell’agosto del 2016, erano 134.321, oggi sono 164.256, 29.937 in più. È quanto emerge da un’indagine svolta dall’Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Marche.
“Dati significativi – commenta il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – che riguardano tutte le tipologie di contratti e che testimoniano un trend di crescita in via di consolidamento. Questi numeri sono inoltre la conferma del fatto che le misure di politica attiva per il reinserimento nel mercato del lavoro messe in campo dalla giunta (tirocini, borse lavoro e soprattutto incentivi alle assunzioni a favore delle imprese) stanno dando buoni risultati.
Ultimo in ordine di tempo il bando da 21,7 milioni di euro di aiuti alle imprese e alle piccole attività che realizzano o hanno già realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi e che hanno sede operativa nei Comuni del cratere. L’obiettivo è sostenere la ripresa sociale, economica e produttiva delle zone del cratere colpite dai gravi eventi sismici del 2016 e il lavoro, per chi in quelle zone vuole continuare a vivere non può che essere il punto di partenza”.
I settori con le migliori performance risultano le costruzioni (+32,2%), le attività immobiliari (35%), le attività di alloggio e ristorazione (+41,46%, le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (39,15%).
“I numeri che riguardano tutto ciò che concerne l’accoglienza turistica e l’enogastronomia – aggiunge Ceriscioli – sono particolarmente importanti perché testimoniano che il territorio è vivo, attrattivo e che le potenzialità di sviluppo sono enormi. Dobbiamo continuare a lavorare quindi sia a sostegno delle imprese e delle piccole attività commerciali che caratterizzano questi luoghi, sia per restituire, aggiungere e migliorare le infrastrutture a loro disposizione”.
Scendendo nei particolari le assunzioni a tempo indeterminato aumentano del 17,62%: dalle 95.811 unità di agosto 2016 si passa alle 112.689 del febbraio 2019. Bene anche i contratti a tempo determinato che da 12.551 passano a 17.042 con una crescita del +35,78%. Stesse tendenze anche per le altre tipologie contrattuali.
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