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Maternità come opportunità: ecco come conciliare famiglia e lavoro

Presentati i progetti ammessi a contributo regionale. Giorgi: "Concreta iniziativa a favore delle donne lavoratrici"

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Presentato in Regione Marche il progeto Maternità come opportunità

Un aiuto concreto a tutela delle famiglie perché, in una fase di difficoltà economica come quella attuale, l’istituzione pubblica è presente, si adopera e garantisce i diritti fondamentali della persona come la maternità“. Così l’assessore ai diritti e alle pari opportunità, Paola Giorgi, nell’annunciare i progetti ammessi a contributo nell’ambito del programma “Maternità come opportunità” finalizzato ad azioni concrete di conciliazione famiglia e lavoro.

Un programma che concretizza l’accordo recentemente stipulato da Regione Marche, con Anci, Upi, organizzazioni sindacali regionali (Cgil, Cisl, Uil), associazioni regionali dei datori di lavoro (Confapi, Confesercenti, Cgia, Cna, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confindustria).
Si tratta di sette progetti, di cui cinque di rete, corrispondenti in tutto a 24 imprese, per un importo complessivo di 233.568,82 euro. Rispondendo all’avviso pubblico dell’aprile scorso, le piccole e medie imprese hanno presentato progetti finalizzati all’attuazione di iniziative in grado di sostenere modalità flessibili di prestazione di lavoro e di tipologie contrattuali facilitanti, promuovendo anche l’adozione di modelli e soluzioni organizzative “family friendly”.

Tra i requisiti principali dei progetti, infatti, quello di essere in grado di incidere sull’organizzazione del lavoro e di conseguenza favorire un cambiamento culturale aziendale anche attraverso la sensibilizzazione alla responsabilità sociale delle imprese.
L’attività della Regione sul tema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – ha detto Giorgi – si inserisce nel percorso di riforma e sviluppo che sta subendo il modello del welfare italiano. Le mutate condizioni sociali hanno portato il welfare a porre al centro della propria politica le persone e le famiglie, favorendo relazioni tra i diversi attori, promuovendo la dimensione territoriale delle risposte ai bisogni dei cittadini“.
Illustrati nei loro contenuti essenziali, i progetti sono “molto interessanti – ha rimarcato Giorgi – prevedono servizi di baby-sitting con personale qualificato ed appositamente formato, l’inserimento di nuove unità lavorative, il telelavoro e persino una lavanderia ed un ‘maggiordomo’ aziendale per provvedere alla spesa settimanale“.

L’avviso è stato inoltre rinnovato per consentire l’accesso all’utilizzo delle restanti risorse pari a 148.031,18 euro con scadenza ravvicinata – 22 dicembre 2014 – e tempi dimezzati, necessari a rispettare la tempistica prevista dall’Intesa (i progetti devono avere durata almeno annuale). Il progetto è quindi tuttora in corso e si svilupperà per tutto il 2015 (il termine fissato dal crono-programma condiviso con il Dipartimento Pari Opportunità è fissato al 1 aprile 2016).

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