Piano Sanitario della Regione Marche: “No a privatizzazione e smantellamento”
Il Forum per la sanità pubblica vuole il coinvolgimento di territori e soggetti nella programmazione sanitaria
Il Piano Sanitario della Regione Marche dovrà essere pronto per giugno 2018 e, ad oggi, le aperture al recepimento di istanze provenienti dai territori non ci sono.
La situazione della Sanità Pubblica marchigiana è in progressiva degradazione a causa delle scelte politiche fino a qui assunte, in primis, dal Presidente Ceriscioli che ha scelto di non affidare a nessuno il relativo Assessorato e gestendo, in maniera dispotica, le direttive in materia di Sanità regionale e ovviamente dal Pd, partito alla guida del governo regionale.
La Sanità Pubblica va assolutamente difesa in quanto è un servizio che deve garantire a tutti i cittadini che ne hanno bisogno, una elevata qualità di accesso alle cure; la sostenibilità della spesa può e deve essere affrontata come una sfida di pubblica priorità in quanto non è un problema di tipo meramente economico ma di scelte politiche: se lo si vuole, si può fare.
Assistiamo invece, in maniera inesorabilmente progressiva, allo smantellamento di Presidi Ospedalieri territoriali; ai Pronto Soccorso trasformati in strutture indefinite, e non si tengono minimamente in considerazione le problematiche legate alla conformazione geo-morfologica dei territori visto che molti paesi dell’entroterra presentano notevoli problemi di collegamento viario.
I Distretti Sanitari soffrono per la progressiva perdita di personale per mancato rispetto del turn-over da parte dell’ASUR; i tagli sconsiderati stanno mandando in crisi ogni riparto del settore.
E poi c’è il problema più doloroso: il progressivo ingresso del Privato in campo sanitario. Quel Privato che sta sostituendo i Servizi Sanitari Pubblici, a partire dai Laboratori Analisi fino ad arrivare all’ingresso diretto nei Presìdi Ospedalieri, giustificando l’operazione con l’offerta di compartecipazione (da parte delle Aziende Private) alle spese di ristrutturazione degli edifici.
I Privati prima o poi presenteranno il conto; e a pagarlo saranno come sempre i cittadini.
Considerando il perdurare della crisi economica e l’invecchiamento della popolazione, riteniamo imprescindibile il ripristino di un Sistema Sanitario Pubblico che garantisca i princìpi di universalità, solidarietà ed equità che debbono caratterizzare l’accesso alle cure.
Di sperimentazioni gestionali coinvolgenti i Privati e di Laboratori politici testati sulla pelle dei cittadini siamo stanchi. Chiediamo che i territori e tutti i soggetti coinvolti a vario titolo partecipino in maniera effettiva alla programmazione del Piano Sanitario Regionale.
Forum per la sanità pubblica
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