“Vigili del Fuoco delle Marche lasciati con cibo peggiore di quello degli animali”
Il sindacato Conapo sul "caos mense": "la Stato prima tesse le nostre lodi, poi ci pugnala risparmiando su nostra salute"
Si è tenuto mercoledì 3 gennaio ad Ancona, presso la Direzione regionale dei vigili del fuoco delle Marche, un incontro tra il direttore centrale delle risorse logistiche e strumentali del 115 e i rappresentanti nazionali e regionali del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco che nei giorni scorsi ha proclamato lo stato di agitazione del personale, in seguito al caos che si è generato con le nuove modalità di somministrazione della mensa dopo l’entrata in vigore del nuovo bando 2018-2020.
“E’ stato un confronto duro e dai toni accesi”, riferisce il segretario regionale del Conapo, Mirco Luconi, che aggiunge: “disastroso il contratto mensa appena sottoscritto, così come la situazione attuale della mensa di servizio, che da giorni risulta fortemente lacunosa in tutta la regione: in alcuni casi ha rischiato di lasciare a ‘bocca asciutta’ i vigili marchigiani per la mancata consegna delle derrate alimentari. In molti casi ci vengono serviti pasti – di cui per legge abbiamo diritto in ragione dei prolungati turni di lavoro che svolgiamo – preparati in centri di cottura esterni e portati in caserma in condizioni igienico sanitarie quantomeno discutibili. Per non parlare, ovviamente, della qualità del cibo. Spesso inferiore a quello per gli animali. Lo Stato vuole risparmiare minando la nostra salute, sono arrivati a negarci una mensa degna di questo nome“.
“Oggi – conclude Luconi – il triste epilogo. La nostra amministrazione dimentica chi sono i vigili del fuoco e il loro ruolo. Dimenticati proprio da quei dirigenti e politici che spesso, pubblicamente, tessono le nostre lodi ma che oggi non esitano a danneggiarci e pugnalarci alle spalle, nel peggiore e più vigliacco dei modi, in nome del risparmio. A vantaggio di chi ? Non certo dei vigili del fuoco”.
La battaglia, annuncia il sindacato Conapo, non può che continuare.
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