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Marche, le imprese lasciano al fisco quasi i due terzi del reddito

Nel 2017 dovranno pagare il 62,5 per cento di tasse: a stare peggio gli artigiani di Pesaro e di Falconara

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lavoro, occupazione, edilizia

Le imprese più tassate (sarebbe meglio dire tartassate) delle Marche? Quelle di Pesaro e di Falconara, che nel 2017 dovranno pagare il 62,5 per cento di tasse. Gli artigiani con l’imposizione fiscale più bassa? Quelli di Jesi e Fabriano su cui le imposte graveranno per il 57,9 per cento del reddito. Ad Osimo rimarrà nelle mani del fisco il 58,4 per cento del reddito d’impresa. A Fermo e Macerata il 59,2 per cento e ad Ancona il 59,4 per cento. Si supera il 60 per cento a Senigallia (60,7), Macerata (61,6), Urbino (61,7).

Ad affermarlo un’indagine del Centro Studi della Cna nazionale, che ha preso come riferimento un’impresa tipo con un reddito di 50 mila euro, ricavi per 431 mila euro, 5 dipendenti , un laboratorio di 350 metri quadri e un negozio di per la vendita di 175 metri quadri. Sono state prese in esame le tasse pagate a Stato, Regione ed enti locali; irpef, contributi previdenziali, Irap, Tari e Tasi.
Il peso delle imposte statali sulle imprese marchigiane oscilla tra il 40,8 per cento di Pesaro e il 42,3 per cento di Urbino. Le imposte regionali (addizioanle Irpef) è del 6,9 per cento in tutta la regione mentre a fare la differenza sono le imposte comunali che passano dal 9,1 per cento di Jesi al 14,8 per cento di Pesaro. Va anche detto che, mentre le imposte regionali e comunali tra il 2016 e il 2017 sono rimaste uguali con un calo dello 0,1 per cento a Jesi e Senigallia, le imposte statali hanno avuto aumenti tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento.
Nella classifica delle città capoluogo italiane Pesaro si piazza al 94 esimo posto e Falconara al 93 esimo. Gli imprenditori residenti in questi due Comuni potranno cominciare a lavorare per se stessi soltanto dal 15 agosto. Prima di quella data dovranno farlo per lo Stato. Per gli imprenditori jesini e fabrianesi il Tax free day è stato il 29 luglio. A Osimo il 31 luglio, a Fermo e Ascoli piceno il 3 agosto e ad Ancona il 4 agosto.

 

Gli artigiani di Senigallia hanno dovuto aspettare aspettare il 9 agosto, quelli di Macerata l’11 agosto e gli urbinati il 12 agosto. In Italia la città dove le imprese pagano meno tasse è Trento con il 54,1 per cento del reddito mentre il Comune più esoso è Reggio Calabria con il 73,4 per cento.
Finché un imprenditore dovrà lasciare i due terzi del reddito allo Stato e comincerà a lavorare per sé stesso ad agosto” commenta il segretario Cna Marche Otello Gregorini “non si fa ripartire l’economia e non si rilanciano i consumi. Occorre ridurre la tassazione sul reddito delle imprese e sul lavoro autonomo, utilizzando le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione. Inoltre l’Imu sugli immobili strumentali va resa completamente deducibile dal reddito d’impresa. Infine va agevolato il passaggio generazionale delle imprese individuali eliminando le tasse sulla cessione di azienda

Cna Marche
Pubblicato Mercoledì 20 settembre, 2017 
alle ore 13:02
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