Salva banche: protesta dei risparmiatori davanti a Banca Marche a Jesi
Sit in contro il decreto che li ha espropriati dei risparmi. Intanto si preparano i ricorsi
Manifestazione di protesta simbolica quella messa in atto da alcuni risparmiatori di Banca Marche a Jesi, lunedì 4 gennaio. Una quindicina di persone si è presentata davanti alla filiale di Nuova Banca Marche di corso Matteotti per un sit-in.
Una protesta contro quella che ritengono essere una vera e propria truffa attuata grazie al decreto salva-banche contro il quale, da settimane, stanno crescendo le manifestazioni di dissenso. La manifestazione è stata promossa dalle “vittime del Salva Banche” a cui si sono uniti alcuni componenti dell’associazione “Azionisti Privati Banca Marche” ma non i dipendenti dell’associazione “Dipendiamo Banca Marche“.
Le motivazioni citate da quest’ultima stanno nel fatto che l’iniziativa sarebbe da un lato “assolutamente inutile a risolvere le problematiche che si sono aperte con il decreto“, e dall’altra invece, dannosa perché “rischia di fare apparire responsabili di ciò che è avvenuto i dipendenti di Banca Marche, quando essi stessi sono le prime vittime”.
Intanto continuano le azioni legali intraprese: entro il 21 gennaio dovranno essere presentati i ricorsi come ricorda il legale dei risparmiatori, avv. Corrado Canafoglia, che sta preparando il testo del ricorso da rivolgere al Tar del Lazio.
Solidarietà ai manifestanti è invece arrivata dal capogruppo di Area Popolare Mirco Carloni, il quale ha dichiarato di essere “vicino a chi ha perso i risparmi di una vita. Anche oggi che i risparmiatori di Banca Marche manifestano per rivendicare i loro giusti diritti esprimiamo loro profonda solidarietà“.
Una solidarietà da parte delle istituzioni – è l’auspicio di Carloni – che “deve tradursi anche in fatti concreti. Il Presidente Ceriscioli si deve impegnare: serve il Fondo di solidarietà della Regione Marche per i risparmiatori delle fasce più deboli, che si affianchi a quello nazionale. Il Governatore delle Marche non può fare come Ponzio Pilato, lavandosi le mani di questo che è uno dei principali problemi delle Marche”.
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